Per i 25 anni del consorzio tante novità: ricerca nuovi soci e ampliamento

Laboratorio idrogeno

Il Polo Tecnologico Magona candidato a diventare centro di riferimento toscano, in visita il guru dell’energia Peter Werth



Due premesse. Premessa n. 1: il futuro dell’energia passa dall’idrogeno. O meglio dall’idrogeno pulito, quello verde. Premessa n. 2: Peter Werth è un nome che fa brillare gli occhi agli addetti ai lavori, è lui il guru europeo dell’idrogeno green. 49 anni, austriaco di Vienna ma cresciuto a Bolzano, dove ha fondato la sua Wolftank Hydrogen, si occupa di trovare soluzioni tecnologiche innovative per poi fare l’idrogeno verde in Italia. E arriviamo al punto. Pochi giorni prima di ferragosto Werth ha fatto tappa a Cecina, dove ha visitato il Polo Tecnologico Magona, accompagnato dal direttore Cristiano Nicolella, dal presidente Vincenzo Argentieri e dall’ing. Luciano Dell’Omo, ex AD di Petroltecnica, membro del comitato scientifico del CPTM di Cecina. Il consorzio, che ha appena compiuto 25 anni, è candidato a ospitare un laboratorio di idrogeno, uno dei sette progetti pilota previsti in Italia. In cui studiare soluzioni tecniche d’avanguardia per la gestione e commercializzazione dell’idrogeno verde. E Werth dovrà valutare un’ipotesi di partnership con il Polo.

«È un progetto molto importante per il Consorzio, ma anche per il territorio — commenta Argentieri — che arriva in un momento di crescita del Polo tecnologico. Le condizioni di base ci sono tutte, dalle superfici alle competenze. C’è un’area di espansione del Polo: stiamo trattando per l’acquisto di 5mila metri di terreno adiacenti alle strutture esistenti su cui estendere le nuove attività. Abbiamo bisogno di spazi perché sono aumentati i soci». Da qui alla candidatura per l’hydrogen lab il passo è breve. «Cecina è baricentrica — spiega Argentieri — rispetto ai maggiori siti industriali: Scarlino, Piombino e Livorno, Rosignano, e rispetto all’Alta Vai di Cecina con Larderello e l’Enel Green Power. Ci sono i soldi per incentivare l’energia pulita e in particolare per l’idrogeno verde (prodotto da fonti pulite come eolico, idroelettrico, solare, geotermico). Ma l’idrogeno verde è molto costoso, quindi servono tecnologie che ne abbattano i costi. Ed è proprio questa la vocazione del Polo Tecnologico Magona, che ha le competenze scientifiche: abbiamo laboratori chimici e industriali, possiamo contare sulla sinergia con 20 aziende sode del consorzio, abbiamo l’Università di Pisa, il nostro direttore è professore del DICI, Dipartimento doi Ingegneria Civile e Industriale, e il coordinatore Leonardo Tognotti è nel CDA del Polo. Abbiamo al nostro interno il prof. Remo Valentini di Letomec. Possiamo contare sugli investimenti del PNRR, un progetto che ha il placet della Regione con l’assessore alle attività produttive Leonardo Marras». Insomma Cecina può diventare un hydrogen valley per tutta la costa.

Da Il Tirreno – Cecina 21 Agosto 2022, Maria Meini.